domenica 28 dicembre 2014

STRETCHING PER EVITARE DANNI A GINOCCHIA, CAVIGLIE E MANI

Le ginocchia, le mani e le caviglie nel corso di attività fisica spesso riportano danni o lesioni. Questo è quanto emerge da un quadro tracciato dai 1.140 medici e fisioterapisti del Pronto Soccorso mobile messo a disposizione dei 47.500 sportivi, agonisti e dilettanti, che hanno partecipato all'edizione 2000 dell' “Adidas Streetball”, torneo sportivo “on the road”, che ha toccato, durante la scorsa estate, Torino, Riccione, Viareggio, Napoli e Catania.

Il calcio, il basket e la pallavolo sono state le principali discipline in cui i partecipanti, adolescenti di età compresa tra i 14 e i 25 anni, si sono cimentati e 2,4% è risultata la percentuale di quelli che hanno avuto bisogno di un intervento all'interno della “tenda fisioterapica”. 
Gli incidenti più frequenti sono stati

  • le contusioni (29,6%)
  • seguite dalle distorsioni (18,7%)
  • dalle lesioni muscolari (16,9%)
  • dalle escoriazioni (15,8%).
Tutto ciò è stato più frequente nel corso della mattinata, quando il corpo non era ancora allenato, e durante la sera, momento in cui l'affaticamento e l'accumulo di acido lattico hanno influenzato negativamente la performance sportiva.


Gli esperti consigliano che fare esercizi di riscaldamento e stretching prima di iniziare l'attività fisica o l'allenamento, riduce il rischio di prodursi lesioni alle articolazioni come quella del ginocchio, della caviglia, e di altre piccole o grandi articolazioni. Questo problema si evidenzia di più in quei soggetti che praticano sport in cui c'è una maggiore sollecitazione di queste stesse articolazioni ad esempio il gioco del calcio e della pallacanestro.

Lo stretching è quell'insieme di movimenti che comportano un allungamento muscolare e che si effettuano solitamente lentamente senza scatti, respirando in modo ritmico e coordinato con l'allungamento stesso.
Gli stessi ragazzi che durante l'ora di educazione fisica senza alcun contatto fisico vanno incontro spesso a lesioni dei legamenti, quali il legamento crociato oppure dei legamenti collaterali delle ginocchia, sono un esempio di cattiva gestione dell'attività fisica, mancando loro una preparazione adeguata allo sforzo prodotto nel giocare nella palestra della scuola. I tecnici del settore inoltre suggeriscono di lasciare a riposo i muscoli, tendini e terminazioni nervose non appena questi diano segni di sofferenza, uno stop dall'attività restituisce la piena funzionalità della parte dolente e lesa. 


Manovre corrette di pronto soccorso, anche sul campo, infine garantiscono una buona ripresa e decorso di qualsiasi problema.

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