sabato 3 gennaio 2015

IL GOMITO DEL TENNISTA NON SI RISOLVE CON IL CORTISONE


I benefici dei cortisonici si limitano al breve periodo

Niente scorciatoie per il recupero dal gomito del tennista, o meglio epicondilite, in termini scientifici. Secondo una ricerca apparsa su The Lancet, che ha analizzato i risultati di 41 studi diversi su questa patologia che colpisce di solito fra i 35 e i 50 anni, le infiltrazioni di cortisone non sarebbero l'opzione terapeutica più indicata, perlomeno sul lungo periodo.

La ricerca, portata a termine da alcuni centri dello stato australiano del Queensland, ha paragonato la cura a base di cortisonici con l'intervento chirurgico o il semplice riposo. In sostanza, le iniezioni si sono dimostrate efficaci ne breve termine, eliminando il dolore e restituendo funzionalità all'articolazione danneggiata, ma questi effetti tendono ad affievolirsi sempre più con il passare del tempo.


Il coordinatore Bill Vincenzino (FISIOTERAPISTA) dell'Università del Queensland spiega: “gli effetti dei cortisonici sono stati migliori rispetto al non intervento, agli antinfiammatori non steroidei (Fans), alla fisioterapia e all’impiego di tutori o altre strutture di sostegno”.
Se il periodo di riferimento è superiore alle otto settimane, si mostra una riduzione del livello di efficacia della terapia. Dopo 6 mesi, gli altri rimedi come i Fans e la fisioterapia si rivelano migliori rispetto alle infiltrazioni di cortisonici, e lo stesso vale a distanza di un anno. Sul lungo periodo risultano più efficaci anche alcune terapie sperimentali come l'iniezione di plasma integrato con fattori di crescita, di acido ialuronico e la proloterapia. Quest'ultimo è un intervento che si basa sull'iniezione nell'articolazione di sostanze irritanti, come una sintesi di analgesici e zucchero, allo scopo di provocare un'infiammazione che dovrebbe produrre una reazione da parte dell'organismo e la successiva guarigione.


Lo studio conclude affermando comunque l'efficacia a breve termine dei cortisonici e mettendo in guardia i pazienti dall'utilizzo troppo superficiale degli altri trattamenti ancora in fase sperimentale. Alla fine, sembra che la scelta migliore sia sempre e comunque la fisioterapia e l'esercizio fisico che hanno un impatto sul dolore meno significativo, ma che producono risultati più solidi sul lungo periodo.

1 commento:

  1. B.giorno ho provato fiseoterapia,onde d'urto fredneedling e tre infiltrazioni di cortisone per epicondilite acuta ma fino adesso nessun miglioramento...Devo pemsare ad un eventuale intervento

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