martedì 9 aprile 2019

FisioPodcast-01-Crioterapia-Stretching del polpaccio riduce le cadute nell'anziano

In questo episodio vi presento un articolo di Riabilimed in cui sembra che lo stretching del polpaccio negli anziani possa ridurre il rischio di caduta. Parleremo anche di Crioterapia in tutte le sue forme


+++ Questo podcast non incita all'autotrattamento e all'autodiagnosi. Per le problematiche descritte negli episodi a seguire consultate sempre il vostro medico op un professionista+++


TRASCRIZIONE

LO STRETCHING DEI POLPACCI RIDUCE LE CADUTE NEGLI ANZIANI

L’articolo di cui vi parlo oggi è tratto da Riabilimed, un portale di riabilitazione, che parla dell’importanza dello stretching del gastrocnemio e del soleo, in gergo… il polpaccio nel ridurre le cadute negli anziani
 Proprio così. I ricercatori della Florida State University hanno riscontrato che l’esercizio fisico mirato allo stretching per i polpacci è in grado di ridurre le cadute negli anziani. Lo studio rivela che 30 minuti di questo esercizio potrebbero migliorare il flusso sanguigno e la forza delle persone con età superiore ai 65 anni che hanno difficoltà a camminare. Gli esercizi di stretching ai polpacci risulterebbero infatti fondamentali anche per far funzionare meglio le arterie nella parte inferiore delle gambe.
Di conseguenza si può combattere anche la loro fragilità riducendo il rischio di lesioni come le fratture. Per avere il massimo beneficio consigliano di eseguire questi esercizi cinque volte alla settimana. Lo stretching dei polpacci si può eseguire come riscaldamento alla fine di un ciclo di esercizio fisico. Risultano meno faticosi rispetto agli esercizi aerobici come camminare, fare jogging o andare in bicicletta.
Le persone anziane hanno maggiori probabilità cadere a causa della debolezza muscolare e della rigidità e quindi hanno un maggior rischi o di subire fratture ossee. Negli anziani infatti, una caduta può causare una frattura ossea più facilmente che in un soggetto giovane e questo è collegato anche a un maggior rischio di morte . Purtroppo, nonostante ci sia la consapevolezza  che l’esercizio  fisico regolare dia benefici, risulta bassa la percentuale di anziani che partecipano a programmi di allenamento.
Gli esperti sono convinti che anche i pazienti con arteriopatie periferiche o con problemi ai piedi o alle gambe causati dal diabete potrebbero beneficiare dell’esercizio fisico condotto attraverso cicli regolari di stretching. Essi ritengono che ci sarebbero maggiori benefici se lo stretching continuasse per più di quattro settimane. 

Fonte: https://www.riabilimed.it/esercizio-fisico-stretching-polpacci-riduce-le-cadute-negli-anziani/

CRIOTERAPIA

La crioterapia è un tipo di terapia che utilizza il ghiaccio; il trasferimento termico tra il ghiaccio e il corpo avviene con meccanismo di conduzione che porta a un abbassamento della temperatura corporea. Nelle contusioni e nei traumi muscolo-scheletrici aiuta a diminuire la percezione del dolore, e quindi ha un effetto

  • Analgesico temporaneo sulla zona trattata: a livello della pelle l’ipotermia impedisce la trasmissione degli impulsi dolorosi. 
  • Antiedemigeno,  cioè allevia il gonfiore grazie al suo effetto di vasocostrizione, che impedisce lo stravaso di sangue nei tessuti. 
  • Antispastico e miorilassante. I muscoli non riescono a rimanere contratti a temperature basse e quindi il ghiaccio è utilizzato per “sciogliere” i muscoli, perché essi, quando sono a contatto con una fonte fredda, si rilassano.
  • Antiinfiammatorio
E’ utile anche nelle fasi riabilitative post-intervento per esempio appena terminata la mobilizzazione di un’articolazione operata (spalla, ginocchio).
  La crioterapia rientra nel protocollo PRICE per il trattamento delle lesioni acute. Il PRICE  consiste in
  • Protezione: dopo la lesione l'atleta interrompere l’attività e proteggere la parte lesa da ulteriori danni. 
  • Riposo: il riposo è fondamentale per proteggere il muscolo infortunato, tendini, legamenti o altri tessuti da ulteriori lesioni. Il riposo è importante per promuovere la guarigione efficace della parte lesa.
  • Ice: dopo un infortunio, si applica o un impacco freddo, ghiaccio tritato o un sacchetto di materiale surgelato avvolto in un asciugamano per raffreddare la zona danneggiata. 
  • Compressione: la compressione aiuta a limitare il gonfiore, che può ritardare la guarigione. Per comprimere l'area lesionata si può eseguire un bendaggio elastico intorno alla parte gonfia. attenzione! se si sente pulsare la zona compressa significa che il bendaggio è troppo stretto, quindi bisogna togliere la benda e riavvolgere la zona in modo che la fasciatura sià un po più lassa .
  • Elevazione: anche questa aiuta a ridurre il gonfiore. In genere è bene che la parte lesa sia sollevata sopra al livello del cuore. Per esempio, in caso di distorsione della caviglia, si consiglia di sdraiarsi sul letto con il piede appoggiato su uno o due cuscini.

EFFETTI

SISTEMA CIRCOLATORIO

A livello vascolare, la crioterapia ad applicazione topica provoca costrizione dei vasi  superficiali, con seguente vasocostrizione sistemica (poiché s'innescano alcuni riflessi nervosi che trasmettono il freddo in altri distretti). Tale effetto è stabile fino al raggiungimento dei 15°C. Sotto questo limite l'effetto si inverte, si verifica una vasodilatazione e i nervi non sono più in grado di trasmettere il segnale di freddo (blocco delle fibre nervose). 
La vasocostrizione è determinata dalla stimolazione di fibre simpatiche adrenergiche, che rilasciano norepinefrina a livello della muscolatura liscia dei vasi sanguigni. In questa fase la cute diventa bianca e fredda. La vasodilatazione che segue è seguente a un meccanismo protettivo messo in atto dal corpo, per evitare un eccessivo raffreddamento dell'organismo. In questa fase la cute diventa rossa.

SISTEMA NERVOSO

La crioterapia agisce diminuendo la velocità di trasmissione dei segnali e innalzando la soglia dei recettori cutanei.

METABOLISMO

La crioterapia esercita un'azione anche a livello metabolico: in seguito all'applicazione del freddo, il metabolismo tissutale rallenta, a causa di una inibizione delle reazioni metabolico-biochimiche.

APPARATO MUSCOLARE

A livello muscolare, la terapia del freddo rilassa il tessuto e “scioglie” i muscoli. Anche in questo caso, l'effetto della crioterapia ha due risvolti: 
il muscolo può rispondere con un aumento o con una diminuzione di tono
Tutto dipende dai tempi di applicazione nella zona interessata: se l'applicazione è di breve durata avremo un aumento del tono muscolare. Se invece l’applicazione è prolungata avremo una diminuzione del tono muscolare.

TIPI DI CRIOTERAPIA

CRIOTERAPIA LOCALIZZATA

La crioterapia localizzata è la più semplice ed è utilizzata applicando il ghiaccio direttamente nella parte interessata per diminuire l'infiammazione ed attenuare il dolore. L’applicazione dura 15-20’ e può essere ripetuta più volte al giorno. Stiamo attenti però, perché il freddo, se usato impropriamente, può creare gravi effetti collaterali. Poi li vedremo.

CRIOTERAPIA GENERALE

La crioterapia generale è una tecnica molto delicata, effettuata in concomitanza con l'anestesia totale del paziente: è praticata in particolari interventi di cardio-chirurgia, in cui la temperatura del paziente viene mantenuta di sotto i 30°C. Viene effettuata per mezzo di casse refrigeranti doppie, nella cui intercapedine circola un liquido che evapora rapidamente.

CRIOTERAPIA SISTEMICA

La crioterapia sistemica è una particolare tecnica crioterapica impiegata più che altro in ambito estetico e sportivo. In campo estetico (soprattutto negli Stati Uniti) viene sfruttata per l’effetto antiaging sulla pelle. In campo sportivo viene utilizzata per ridurre il dolore e l'infiammazione in caso di traumi, infortuni, rigidità e sovraccarico muscolare e tendineo.

La crioterapia sistemica può essere effettuata sostanzialmente mediante:
  • Una criocamera a due stanze.
  • Una criosauna.
La criocamera a due stanze consiste in una prima camera la cui temperatura è a -60°C e in una seconda camera all’interno della quale la temperatura arriva a -130°C.
Il paziente dovrà restare nella prima camera per trenta secondi dopodichè passa alla camera successiva dove rimarrà per massimo tre minuti (secondo le decisioni del medico).
Le basse temperature sono raggiunte mediante l’uso di azoto liquido (-196°C) contenuto in appositi serbatoi.
La criosauna, infine, è costituita da una struttura a forma cilindrica nella quale il paziente entra fino alla testa

STRUMENTI E MATERIALI IMPIEGATI

La crioterapia può essere eseguita tramite diversi strumenti che il medico o lo specialista sceglierà in base al soggetto ed al tipo di trattamento.

BOMBOLETTE SPRAY

Le bombolette spray sono molto utilizzate dagli sportivi per alleviare disturbi che derivano da una contusione o da uno strappo. In genere, le bombolette contengono un reagente chimico sotto pressione, non tossico e non infiammabile (fluorometano). Sono molto pratiche e non necessitano di particolari accorgimenti prima dell'utilizzo, ma possono essere molto pericolose quindi vanno sempre maneggiate attentamente e con scrupolo, per non creare danno ai tessuti circostanti. Lo spruzzo dev'essere erogato ad una distanza di circa 30 centimetri altrimenti si potrebbero causare ustioni da congelamento.

BORSA DEL GHIACCIO

Lo strumento crioterapico più diffuso  è rappresentato dalla classica borsa del ghiaccio, che applicata sulla zona interessata determina un'azione anestetica. In alternativa si possono utilizzare i sacchetti in polivinile; questi, contengono una particolare gelatina chimica e vanno tenuti in congelatore. Sono equivalenti alla borsa del ghiaccio ma hanno il vantaggio di non sciogliersi sulla pelle. Quando l'effetto freddo della sostanza gelatinosa svanisce, il sacchetto dev'essere riposto in freezer per un possibile riutilizzo. In genere possono essere utilizzati anche per la termoterapia. In questo caso andranno messi in una pentola di acqua bollente.

GHIACCIO CHIMICO

Infine abbiamo i refrigeranti chimici che sono buste che contengono due reagenti:  uno è un cristallo e l’altro è un liquido contenuto in un sacchettino interno. Per usarli si rompe la il sacchettino con le mani e così facendo i due reagenti chimici entrano in contatto e la temperatura del sacchetto diminuisce per l’avvenire di una reazione endotermica.

CRIOULTRASUONI

Ne riparleremo nel capitolo sugli ultrasuoni. Questa applicazione coniuga due tecniche terapeutiche diverse: la crioterapia e gli ultrasuoni. È molto efficace per trattare i traumi muscolo-tendinei, sia dovuti ad un recente infortunio, sia nel caso di stati infiammatori, acuti e sub acuti. L’azione antinfiammatoria degli ultrasuoni si unisce associata all’azione analgesica della crioterapia. Ciò permette di ridurre molto gli stati infiammatori e dolorosi causati da tendiniti, borsiti, traumi muscolari ed ematomi. La macchina lavora con vibrazioni meccaniche che “massaggiano” in profondità i tessuti e nel frattempo la crioterapia favorisce la vascolarizzazione immediata, producendo un effetto emostatico e decontratturante.

CRIOTERAPIA DERMATOLOGICA

La crioterapia può essere utile anche nel trattamento di problematiche cutanee di vario tipo. In questi casi parliamo di crioterapia dermatologica.
Le lesioni cutanee che si possono trattare con questo particolare tipo di terapia sono veramente molte e fra queste, ricordiamo:
  • Verruche;
  • Condilomi acuminati;
  • Acne;
  • Emorroidi;
  • Alopecia areata;
  • Couperose;
  • Lentiggini;
  • Cheratosi attinica e cheratosi in genere;
  • Piccole neoplasie;
  • Angiomi;
  • Fibromi penduli.

RIASSUNTO

AZIONI BIOLOGICHE DELLA CRIOTERAPIA

La crioterapia agisce a più livelli: vascolare, metabolico, muscolare, nervoso. 

AZIONI SULL’ORGANISMO:

  • Temporaneo effetto Analgesico: l’ipotermia a livello della pelle impedisce infatti la trasmissione degli impulsi dolorosi
  • Effetto Anti-edemigeno: il freddo infatti aiuta a ridurre il gonfiore, impedendo lo stravaso di sangue nei tessuti
  • Effetto Antispastico e miorilassante: i muscoli infatti non riescono a rimanere contratti a contatto con il freddo.
  • Effetto Anti-età (in ambito estetico) per mantenere la pelle giovane e tonica.
  • Effetto Antiinfiammatorio

CONTROINDICAZIONI

La crioterapia è sconsigliata in pazienti affetti da arteriopatie, malattia di Raynaud o che soffrono di ipersensibilità da freddo.

EFFETTI COLLATERALI

Sono rari e in genere dovuti a un mal utilizzo della tecnica.
  • orticaria da freddo
  • reazioni emolitiche
  • reazioni da crioglobuline
  • Lesioni cutanee da congelamento


Music: http://www.purple-planet.com



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