sabato 27 dicembre 2014

LE NUOVE PROTESI D'ANCA SONO GARANTITE A VITA

Una protesi d'anca è per sempre. Quella messa a punto dai ricercatori italiani dell'Università La Sapienza di Roma lo è per davvero, perché elimina l'attrito rendendo la vita del dispositivo teoricamente eterna.
Lo studio, coordinato da Adelina Borruto della Facoltà di Ingegneria, ha prodotto un brevetto europeo e uno americano. Proprio negli Stati Uniti verrà presentato alla fine di questo mese il nuovo procedimento per la messa a punto di questa rivoluzionaria scoperta, nel corso dell'International Peek Meeting.
Nel brevetto si afferma che tanto più è grande la differenza di bagnabilità tra i due materiali in accoppiamento tribologico, tanto più la protesi lavora in stato di lubrificazione e non produce detriti. Ciò consente di produrre impianti che possono durare in eterno, con evidenti vantaggi per i pazienti, in particolare per quelli più giovani, per i quali l'opzione chirurgica è sempre posta in secondo piano proprio per la durata limitata delle protesi impiantate di norma.
I ricercatori hanno proposto l'associazione di una coppa femorale in un materiale idrofobico quale il Peek Carbon Fibre e di una testa femorale in materiale idrofilico (lega metallica come CoCr o ceramica). La nuova tecnica permette di superare i limiti delle protesi attuali, legati anche a problemi di infiammazione o di dispersione di ioni metallici nell'organismo.
"Nel Laboratorio di Tribologia studiamo il comportamento ad attrito ed usura di una vasta casistica di materiali", ha spiegato Adelina Borruto. "In questo caso il nostro lavoro è stato individuare non solo un materiale antiusura, ma anche un accoppiamento tribologico ideale per garantire la longevità delle protesi".
La tribologia è la scienza che studia l'attrito, la lubrificazione e l'usura di superfici a contatto e in moto relativo.

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