martedì 23 dicembre 2014

Necrosi dell’anca

Le ossa essendo tessuti vivi ricevono sangue dai vasi sanguigni. La maggior parte dei tessuti vivi hanno vasi sanguigni che provengono da diverse direzioni . Nel caso in cui un vaso sanguigno fosse danneggiato non potrebbe causare problemi, dal momento che la vascolarizzazione sarebbe compensata da altri vasi provenienti da direzioni diverse. In alcune articolazione del corpo umano ci sono però pochi vasi che apportano sangue. Una di queste articolazioni è l’anca. Questo articolo descrive cosa succede quando nell’anca si danneggia il meccanismo di apporto di sangue e che cosa si intende per ” osteonecrosi avascolare dell’anca”. (Necrosi in linguaggio scientifico significa morte, quindi per osteonecrosi si intende la morte dell’osso)
Questa guida vi aiuterà a capire
· Come si sviluppa AVN
· Come i medici posso diagnosticare questa patologia
· Quali sono le terapie disponibili

Anatomia

Dove si sviluppa l’osteonecrosi

L’articolazione dell’anca è composta dalla testa del femore e dall’acetabolo. L’acetabolo è una coppa profonda situata nel bacino che circonda la testa del femore. La testa del femore è sferica e si articola nella concavità dell’acetabolo. Intorno all’articolazione vi sono muscoli e legamenti che mantengono la stabilità dell’anca.
La superficie della testa femorale e la parte interna del acetabolo sono ricoperte da cartilagine articolare. La cartilagine è spesso circa 2 mm nella maggior parte delle grandi articolazioni ed è costituito da tessuto lucido e resistente all’attrito che permette alle superfici di scivolare l’una contro l’altra senza danni. Tutta la vascolarizzazione della testa del femore proviene dal collo femorale ( parte ossea che collega la testa femorale alla parte lunga del femore). Se questa vascolarizzazione è danneggiata non ci sono altri vasi che possano fornire sangue. Questo danno conduce alla morte dell’ osso della testa del femore detta anche “osteonecrosi dell’anca”

L’osso vivo è sempre in costante rimodellamento . Per mantenere la resistenza e forza di un osso, le cellule ossee sono costantemente attive nel riparare e rimaneggiare il tessuto osseo. Se questo processo si arresta l’osso può cominciare a indebolirsi. Immaginiamoci la sulla struttura metallica di un ponte che senza manutenzione viene aggredita dalla ruggine, nel tempo proprio come un ponte arrugginito, la struttura ossea comincia a crollare.
Senza vascolarizzazione la testa del femore va incontro a necrosi (morte), si frammenta e cede sotto la pressione del peso corporeo.
Conseguentemente anche la cartilagine soprastante degenera. L’incongruenza articolare che ne deriva, porta poi rapidamente ad una artrosi deformante.
Quando si verifica la necrosi dell’anca, la parte superiore della testa femorale sottoposta al carico collassa e comincia ad appiattirsi. Questo si verifica perché la testa del femore è la regione dove si concentra la maggior parte del peso. L’appiattimento della testa crea una situazione in cui la stessa testa non si adatta più perfettamente alla concavità dell’acetabolo. Questo situazione conduce all’artrosi dell’anca e al dolore.

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