sabato 27 dicembre 2014

LESIONI MUSCOLARI

Introduzione

Quante volte si sente dire ho avuto uno strappo?? almeno quanto si sente dire mi tira il nervo ( che in realtà è un tendine)
ma è possibile stare in piedi con uno strappo? andiamo a vedere:

Cause

Le lesioni muscolari derivate da traumi indiretti sono quei traumi in cui è l'atleta stesso a provocarli. Esse possono essere il risultato di varie situazioni: 
  • una contrazione troppo rapida del muscolo proveniente da una fase di completo rilasciamento; 
  • un iperallungamento (ad esempio un "calcio a vuoto");
  • una preparazione o riscaldamento inadeguato di un muscolo;
  • una vecchia lesione trascurata o non ben trattata la quale ha poi indebolito il muscolo;
  • un iperallenamento che ha affaticato il muscolo;
  • una eccessiva tensione muscolare legata sia a fattori fisiologici che psicologici;
  • una ridotta elasticità del muscolo a causa di una temperatura eccessivamente bassa;
  • un'attrezzatura utilizzata inadeguata.


Tipi di lesione

Le lesioni muscolari si classificano in base all'entità del danno anatomico

Contrattura

Non v'è una vera e propria lesione muscolare (tanto che di solito l'atleta riesce a terminare la gara) bensì un'alterazione del tono di una parte o di tutto il muscolo come reazione ad uno stimolo troppo intenso e prolungato.
Il dolore compare dopo la partita o il giorno seguente..
La prognosi oscilla generalmente tra i 4 e i 7 giorni (rientro gara).

Stiramento (o elongazione)

Provoca un dolore immediato che aumenta velocemente. Anche se il fastidio fosse sopportabile, è bene interrompere l'attività in corso per non procurarsi un danno muscolare maggiore.
Lo stiramento infatti, seppur limitatamente a poche fibre muscolari, presenta comunque una lesione vera e propria accompagnata da un'alterazione marcata e localizzata del tono muscolare. In particolare, all'interno del muscolo si può evidenziare un ben definito "cordone" doloroso, nonché una piccola zona di avvallamento visibile anche a occhi inesperti.
La terapia immediata consiste nel cosiddetto R.I.C.E., (dalle iniziali dei termini inglesi rest, ice, compression ed elevation; ovvero riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione), ossia quattro passaggi che contribuiscono a ridurre l'edema. Il secondo o terzo giorno è bene effettuare anche un'ecografia che evidenzi al meglio il danno subito dal muscolo.
Per il trattamento fisioterapico saranno utili IPERTEMIA e DIATERMIA, unitamente corrente antalgica per ridurre il dolore ed a un minuzioso lavoro di recupero muscolare prevalentemente con contrazioni isometriche.
Per poter contare su una piena guarigione, oltre alla certezza di non avere ricadute, sarà necessario procedere a un recupero atletico da eseguire sul campo attraverso esercizi di rinforzo sia muscolare che atletico. La prognosi sta, di solito, tra i 15 e i 35 giorni, oltre i quali sarà comunque opportuno che il paziente stia sotto controllo specialistico ed esegua i trattamenti ancora per una decina di giorni circa.

Distrazioni (strappo vero e proprio del tessuto muscolare)

Possono essere di tre tipi, in relazione all'entità della lesione muscolare:
  • nel 1° grado la lesione comprende la rottura di meno del 5% delle fibre muscolari;
  • nel 2° grado c'è la rottura sia di fibre che di fascicoli muscolari; ci sono anche una tumefazione e una ecchimosi:
  • nel 3° grado la rottura del muscolo è totale o subtotale. L'ematoma è tanto maggiore quanto maggiore è il numero delle fibre muscolari interrotte. Si aggiungerà anche un avvallamento di una certa importanza (come uno "scalino") nella sede della lesione, con perdita del tono del muscolo interessato.
La distrazione si presenta con un dolore acuto, trafittivo, individuabile in un preciso punto del muscolo (a differenza della contrattura e dello stiramento) e capace di bloccare ogni attività in corso

Cosa Fare

Una volta avvertito il dolore, occorre attuare subito un intervento d'urgenza (RICE), tenere l'arto in scarico e contattare subito uno specialista: ogni minuto trascorso senza alcun intervento sulla zona può rappresentare un ritardo di un giorno nella guarigione. Assolutamente da evitare massaggi nella zona lesionata in quanto andrebbero a danneggiare il processo di riparazione. Potranno essere eseguiti dal 12esimo-13esimo gg dalla lesione 

La ripresa agonistica potrà avvenire dopo 30-50 giorni, ma bisognerà curare a fondo la fase di recupero atletico, senza abbandonare la terapia fisioterapica, onde scongiurare pericolose e frequenti ricadute.
Infine, per le lesioni di terzo grado potrebbe essere necessaria un'immobilizzazione con tutore per 15-20 giorni. Anche in questo caso, il Rice deve essere immediato. Nelle lesioni serie che comportino la rottura del ventre muscolare, potrebbe essere addirittura necessario un intervento chirurgico di ricucitura del muscolo stesso.

Foto: LESIONI MUSCOLARI

Quante volte si sente dire ho avuto uno strappo?? almeno quanto si sente dire mi tira il nervo ( che in realtà è un tendine) 
ma è possibile stare in piedi con uno strappo? andiamo a vedere:

Le lesioni muscolari derivate da traumi indiretti sono  quei traumi in cui è l'atleta stesso a provocarli. Esse possono essere il risultato di varie situazioni: una contrazione troppo rapida del muscolo proveniente da una fase di completo rilasciamento; un iperallungamento (ad esempio un "calcio a vuoto"); una preparazione o riscaldamento inadeguato di un muscolo; una vecchia lesione trascurata o non ben trattata la quale ha poi indebolito il muscolo; un iperallenamento che ha affaticato il muscolo; una eccessiva tensione muscolare legata sia a fattori fisiologici che psicologici; una ridotta elasticità del muscolo a causa di una temperatura eccessivamente bassa; un'attrezzatura utilizzata inadeguata.
Le lesioni muscolari si classificano in base all'entità del danno anatomico.
La contrattura non v'è una vera e propria lesione muscolare (tanto che di solito l'atleta riesce a terminare la gara) bensì un'alterazione del tono di una parte o di tutto il muscolo come reazione ad uno stimolo troppo intenso e prolungato.
Il dolore compare dopo la partita o il giorno seguente..
La prognosi oscilla generalmente tra i 4 e i 7 giorni (rientro gara).
Lo stiramento (o elongazione) provoca un dolore immediato che aumenta velocemente. Anche se il fastidio fosse sopportabile, è bene interrompere l'attività in corso per non procurarsi un danno muscolare maggiore.
Lo stiramento infatti, seppur limitatamente a poche fibre muscolari, presenta comunque una lesione vera e propria accompagnata da un'alterazione marcata e localizzata del tono muscolare. In particolare, all'interno del muscolo si può evidenziare un ben definito "cordone" doloroso, nonché una piccola zona di avvallamento visibile anche a occhi inesperti.
La terapia immediata consiste nel cosiddetto R.I.C.E., (dalle iniziali dei termini inglesi rest, ice, compression ed elevation; ovvero riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione), ossia quattro passaggi che contribuiscono a ridurre l'edema. Il secondo o terzo giorno è bene effettuare anche un'ecografia che evidenzi al meglio il danno subito dal muscolo.
Per il trattamento fisioterapico saranno utili HYPERTEMIA e DIATERMIA, unitamente  corrente antalgica per ridurre il dolore ed a un minuzioso lavoro di recupero muscolare prevalentemente con contrazioni isometriche.
Per poter contare su una piena guarigione, oltre alla certezza di non avere ricadute, sarà necessario procedere a un recupero atletico da eseguire sul campo attraverso esercizi di rinforzo sia muscolare che atletico. La prognosi sta, di solito, tra i 15 e i 35 giorni, oltre i quali sarà comunque opportuno che il paziente stia sotto controllo specialistico ed esegua i trattamenti ancora per una decina di giorni circa.
Le distorsioni (strappo vero e proprio del tessuto muscolare) possono essere di tre tipi, in relazione all'entità della lesione muscolare: nel 1° grado la lesione comprende la rottura di meno del 5% delle fibre muscolari; nel 2° grado c'è la rottura sia di fibre che di fascicoli muscolari; nel 3° grado la rottura del muscolo è totale o subtotale. L'ematoma è tanto maggiore quanto maggiore è il numero delle fibre muscolari interrotte.
La distrazione si presenta con un dolore acuto, trafittivo, individuabile in un preciso punto del muscolo (a differenza della contrattura e dello stiramento) e capace di bloccare ogni attività in corso. Nelle lesioni di secondo grado, oltre a un dolore localizzato, ci sono anche una tumefazione e una ecchimosi: mentre in quelle di terzo grado si aggiungerà anche un avvallamento di una certa importanza (come uno "scalino") nella sede della lesione, con perdita del tono del muscolo interessato.
Una volta avvertito il dolore, occorre attuare subito un intervento d'urgenza (Rice), tenere l'arto in scarico e contattare subito uno specialista: ogni minuto trascorso senza alcun intervento sulla zona può rappresentare un ritardo di un giorno nella guarigione. Assolutamente da evitare massaggi nella zona lesionata in quanto andrabbero a danneggiare il processo di riparazione. Potranno essere eseguiti dal 12esimo-13esimo gg dalla lesione 
La ripresa agonistica potrà avvenire dopo 30-50 giorni, ma bisognerà curare a fondo la fase di recupero atletico, senza abbandonare la terapia fisioterapica, onde scongiurare pericolose e frequenti ricadute.
Infine, per le lesioni di terzo grado potrebbe essere necessaria un'immobilizzazione con tutore per 15-20 giorni. Anche in questo caso, il Rice deve essere immediato. Nelle lesioni serie che comportino la rottura del ventre muscolare, potrebbe essere addirittura necessario un intervento chirurgico di ricucitura del muscolo stesso.

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