martedì 30 dicembre 2014

PERICOLO TACCHI ALTI PER MUSCOLI E TENDINI

Ricerca mette in guardia sui rischi per la salute dovuti ai tacchi alti

Sono certamente molto sexy e assolutamente adatti a una serata elegante, ma i tacchi a spillo rischiano di compromettere seriamente la salute dei piedi delle signore che li indossano.

Una ricerca condotta in collaborazione fra Manchester Metropolitan University e Università di Vienna punta il dito contro uno degli accessori preferiti dalle donne di tutto il mondo, sostenendo che indossare tacchi alti per periodi di tempo prolungati possa causare un accorciamento delle fibre muscolari e un ispessimento del tendine d'Achille.

La ricerca, firmata dal prof. Marco Narici e dal dottorando Robert Csapo, è stata pubblicata sul Journal of Experimental Biology e ha analizzato 80 donne fra i 20 e i 50 anni che indossavano abitualmente tacchi alti almeno cinque centimetri.


Le volontarie sono state sottoposte a una serie di accertamenti, fra cui risonanze magnetiche ed esami agli ultrasuoni, gli stessi test utilizzati per verificare le condizioni di un secondo gruppo di donne che aveva dichiarato di non indossare i tacchi a spillo, ma scarpe basse. Mettendo a confronto i dati emersi, i ricercatori hanno potuto stabilire nelle donne che indossavano abitualmente i tacchi una riduzione del 13 per cento delle fibre muscolari del polpaccio e un ispessimento del tendine di Achille.


Nelle parole del prof. Narici, si intuisce il meccanismo fisico che porta le donne a lamentarsi spesso per i dolori ai piedi e alle gambe: “il tendine cerca di compensare l’accorciamento delle fibre muscolari del polpaccio, consentendo alle amanti dei tacchi di camminare in maniera ottimale, ma provocando loro, però, del disagio. Disagio che si acutizza quando indossano le scarpe basse perché, così ispessito, non riesce ad allungarsi a sufficienza”.


Inoltre, questo di tipo di calzatura aumenta in modo esponenziale, i rischi di soffrire del doloroso neuroma di Civinini-Morton, che prende il nome dai medici che lo scoprirono nell'Ottocento: Filippo Civinini, Thomas e Dudley Morton.
Questa sindrome comporta l'aumento di volume di un nervo sensitivo interdigitale, normalmente quello passante per il terzo spazio intermetatarsale, causato da uno stimolo irritativo cronico di natura meccanica.
Questo stimolo meccanico, derivante dall'uso di tacchi alti, provoca la crescita di tessuto cicatriziale fibroso intorno al nervo stesso, prima della sua biforcazione alla radice delle dita.
La sindrome di Civinini-Morton provoca dolore intenso sotto la pianta del piede, che poi si irradia fra le dita e si acuisce col movimento del piede: questa patologia è classificabile tra le neuropatie degenerative su base meccanica ed è indotta dall'uso eccessivo di scarpe non adatte al normale funzionamento dei nostri piedi, come accade con i tacchi a spillo.


Il consiglio dei medici è quindi di non utilizzare in maniera esclusiva le scarpe con i tacchi alti, ma al contrario di usare prevalentemente quelle più basse e comode, lasciando le prime per serate le particolari, scongiurando così dolori e danni fisici gravi.

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