lunedì 29 dicembre 2014

ARTROSCOPIA D'ANCA, UNA CURA EFFICACE


Al posto di ricorrere alla protesi di metallo, bisogna prevenire il danno

Molti pazienti trascurano i primi dolori all’anca, rendendo difficile il successivo intervento.
Invece, grazie all'artroscopia d'anca, si ritarda o addirittura si evita il ricorso alla protesi. A condizione di intervenire prima che si sia sviluppata l'artrosi.

Le indicazioni all’artroscopia dell’anca sono molteplici e si rivolgono all’articolazione nel suo complesso. Si possono valutare sia le strutture articolari in senso stretto (il cosiddetto compartimento centrale), sia le strutture che avvolgono le articolazioni (compartimento periferico).

Si tratta infatti di una tecnica chirurgica mininvasiva in grado di correggere una condizione che predispone allo sviluppo dell'artrosi dell'anca e quindi alla successiva necessità di sostituire l'articolazione sofferente con un impianto protesico. Con tecnica artroscopica, tramite una sonda ottica introdotta nella cavità articolare dell'anca, si può infatti andare a correggere un difetto di curvatura e di accoppiamento meccanico tra il femore e il bacino. Si tratta della sindrome femoro-acetabolare.



Anatomia

Per chiarire occorre conoscere l'anatomia normale di questa grande articolazione dell'arto inferiore: si tratta di un accoppiamento tra una semisfera (la testa del femore) e una cavità a forma di scodella (l'acetabolo del bacino). Se le due curvature non corrispondono esattamente per raggio di curvatura ed estensione delle superfici si crea il conflitto: l'urto tra femore e acetabolo.



Conflitto Femoro-Acetabolare

Di sindrome da conflitto femoro-acetabolare se ne conoscono due tipi: 

  1. CAM-TYPE al passaggio tra collo e testa del femore compare un gibbo che urta contro il margine superiore dell'acetabolo. il CAM impingment da un’anomalia morfologica della giunzione testa-collo, con riduzione della sfericità. 
  2. PINCER-TYPE. L'acetabolo risulta troppo sporgente e coprente tanto da urtare contro il margine superiore della testa femorale.Il PINCER impingment è sostenuto da un eccesso di copertura acetabolare,

In entrambi i casi, la non perfetta conformazione dei capi articolari ne riduce l’escursione che il femore può eseguire prima di urtare i bordi dell’acetabolo, generando il “conflitto” anche per movimenti di ampiezza ordinaria.


Sintomi

Clinicamente il conflitto femoro-acetabolare si manifesta con dolore inguinale ad esordio subdolo, soprattutto dopo uno sforzo fisico; i primi movimenti ad essere limitati sono quelli di flessione e rotazione interna dell’anca. Con il progredire della patologia il dolore si manifesta alla deambulazione che si può compromettere fino alla comparsa di zoppia di fuga


Diagnosi

La diagnosi è radiografica; TC e RMN sono in genere richiesti in prospettiva di un intervento chirurgico correttivo. L’impingement femoro-acetabolare può complicarsi con la lesione del labbro acetabolare e con un quadro artrosico secondario. 

Questa patologia è trattata da un punto di vista sintomatologico con antiinfiammatori e antidolorifici; in caso di sovrappeso si consiglia calo ponderale che rallenta la degenerazione cartilaginea e, se il quadro artrosico risulta avanzato, l’indicazione chirurgica è l’artroprotesi totale. Attualmente lo spazio per una chirurgia artroscopica è da riservare a quadri sintomatici che radiologicamente non siano associati ad una condizione francamente artrosica.

Lesioni del labbro acetabolare

Sono tra le più frequenti indicazioni al trattamento artroscopico dell’anca. Il labbro è una struttura fibrocartilaginea ad anello, fissata al bordo del cotile ed è rivestito in superficie dalla capsula articolare. Ha molteplici funzioni:
  • contribuisce alla lubrificazione e al nutrimento della cartilagine articolare poiché trattiene il liquido sinoviale in articolazione; 
  • sopporta parte del carico riducendo cosi la pressione articolare; 
  • rende più stabile l’articolazione; 
  • permette l’escursione articolare ai massimi gradi senza che il contatto tra i capi articolari provochi dolore.
La lesione del labbro acetabolare generalmente insorge come complicanza del conflitto femoro-acetabolare o in caso di displasia acetabolare; talora è dovuta a traumi distorsivi.
Il quadro clinico è simile a quello del conflitto femoro-acetabolare: tipica è la descrizione del dolore che dall’inguine si irradia al gluteo (segno della C disegnato con il pollice sulla cute per indicare la sede del dolore). La diagnosi strumentale si basa sul sospetto radiografico ed è confermata con la RMN.
L'artroscopia dell’anca permette di trattare efficacemente la gran parte delle lesioni del labbro, che possono essere suturate al bordo osseo, regolarizzate o resecate a seconda del suo grado di compromissione.

Lesioni cartilaginee

L’artroscopia consente una completa valutazione della superficie cartilaginea dell’acetabolo e della testa del femore. Le indicazioni ad un trattamento artroscopico vanno accuratamente selezionate; se infatti le condropatie avanzate e diffuse possono essere trattate solo con interventi di sostituzione protesica, vi sono lesioni cartilaginee più delimitate che possono essere trattate con metodiche riparative o ricostruttive. Le metodiche riparative mirano alla formazione di un tessuto fibrocartilagineo che vicaria le funzioni della cartilagine sana. Tra queste vi sono le condroabrasioni e le microfratture.
Le tecniche ricostruttive artroscopiche prevedono il trapianto di condrocoti autologhi. Sono metodiche che hanno dimostrato ottimi risultati nel gincchio e nella caviglia e si stanno diffondendo progressivamente all’anca. Vanno riservate a pazienti giovani, con lesioni isolate in assenza di artrosi.

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