lunedì 29 dicembre 2014

BASTANO 3 ORE AL GIORNO DI PC PER ROVINARE LA SCHIENA

Ecco gli accorgimenti da adottare per evitare di mettere a rischio il benessere di collo, schiena, mani e braccia. 
Secondo due studi statunitensi coordinati da Fredric Gerr e Michele Marcus, epidemiologi presso la Rollins School of Public Health dell'Emory University e pubblicati dalla rivista 'American Journal of Industrial Medicine' bastano 3 ore al giorno di lavoro davanti al computer per aumentare fino a quasi il 60% il rischio di 'indolenzimenti' e i problemi osseomuscolari.

Mal di schiena, mal di collo, mal di testa, stanchezza. Sono solo alcuni dei malanni causati dal “rapporto” con il nostro computer. A tale proposito gli esperti parlano di “ergonomia della postazione e dell'ambiente di lavoro”. Per evitare di incorrere in questi fastidiosi acciacchi è importante infatti lavorare con una corretta postura e controllare che le nostre abitudini siano corrette ed il luogo di lavoro rispettoso delle regole dell'ergonomia.


Una delle cause delle sofferenze alla colonna vertebrale è lo stare seduti troppo a lungo con una posizione fissa: infatti quando non ci si muove si ostacola il ricambio nutritivo dei dischi vertebrali e questo può, causare mal di testa, stanchezza o mal di schiena. Un primo consiglio è dunque quello di interrompere l'attività davanti allo schermo ogni 45/50 minuti per fare una breve passeggiata.
Alzarsi e sgranchirsi almeno una volta o due ogni ora passata lavorando al computer può aiutare a distendere i muscoli. Può sicuramente essere utile alternare e distribuire in maniera migliore i compiti svolti durante il giorno, se alcuni di questi prevedono la necessità di stare in piedi programmando le interruzioni lungo l'arco della giornata. Un toccasana sarebbe quello di stirarsi o fare degli esercizi per migliorare la circolazione. 

E' consigliabile inoltre cambiare ogni tanto la sistemazione di sedia, schienale e tastiera, a patto che però si rimanga nell'ambito delle posizioni ergonomiche.

La posizione corretta da assumere non è, come si può immaginare, quella della schiena dritta, cioè con la schiena verticale a 90°, ma è bene dotarsi di una sedia con uno schienale che consenta una leggera inclinazione oltre che essere girevole e regolabile. In altre parole le sedie devono essere di tipo ergonomico, vale a dire devono essere di quelle studiate espressamente per salvaguardare la salute.


La posizione più corretta per il computer non è dunque quella classica della dattilografe. La posizione oggi ritenuta più corretta è invece quella assunta sulle poltrone che consentono di inclinare leggermente all'indietro di altri 10-15 gradi oltre ai 90° della posizione dritta. Secondo gli esperti americani la sedia ideale e' quella dotata di braccioli e fatta in modo da poter tenere le braccia distese ad un angolo di almeno 121 gradi. L'ideale, inoltre, sarebbe avere anche un supporto lombare ben sagomato, o un cuscino, in quanto aumenta il confort della seduta e riduce la stanchezza di tutto il corpo in quanto consente di adattare lo schienale alla schiena. Se è possibile occorre regolare lo schienale al fine di adattare il supporto al fondo della schiena. Quanto all'altezza della sedia essa deve essere tale da consentire alle gambe di formare un angolo di 90°. Il tavolo non deve avere un'altezza regolare: né troppo alto né troppo basso.

Per chi usa la tastiera per ore è consigliabile sceglierne una di tipo ergonomico, per intendersi quelle con la forma bombata. Non si tratta infatti di tastiere disegnate per stupire gli amanti della fantascienza, hanno bensì l'importante funzione di ridurre quei movimenti della mano che, se ripetuti all'eccesso, possono portare infiammazioni ai tendini e ai muscoli. Secondo i due studi americani la tastiera va tenuta a piu' di 7 cm dal bordo della scrivania senza 'mai' portare i gomiti al di sopra della linea che passa per il tasto 'J' della tastiera.

La poltroncina non deve essere troppo profonda: ciò infatti può creare una pressione dietro le ginocchia che interferisce con la circolazione delle gambe. Lo schienale dovrebbe essere regolabile di modo da consentire di sedersi appoggiati allo schienale pur avendo le ginocchia libere dalla seduta. A tal fine lo stesso supporto lombare può aiutare a posizionare più in avanti sulla sedia, oppure può essere utile usare una sedia con una seduta più corta.


Le ginocchia devono all'incirca avere un'altezza che coincida con i fianchi e devono essere appoggiate in maniera uniforme. La pressione che una posizione molto diversa da questa esercita sulle cosce può risultare dannosa, per cui è bene che l'altezza della sedia sia ad un livello tale che le cosce siano orizzontali. Nel regolare la sedia occorre ovviamente che i piedi appoggino completamente a terra. Ciò serve per evitare che si verifichi la riduzione della circolazione del sangue nelle gambe, oltre che dolori alla schiena stanchezza.

Se la sedia non può essere regolata né cambiata, o se l'altezza della persona non consente l'appoggio, occorre usare un poggiapiedi. 

Nelle postazioni di lavoro di alcuni uffici capita addirittura di non disporre di sufficiente spazio per gambe, piedi o cosce. Ciò costringe spesso a dover mettere il corpo di traverso per poter lavorare. E' inutile sottolineare come una posizione del genere tenuta per ore e ore risulti faticosa e fastidiosa per le gambe, per la schiena e per le braccia. A tal fine può essere utile usare un porta tastiera regolabile in altezza per avere più spazio per le gambe. E' anche possibile abbassare la sedia o alzare il piano di lavoro, a patto che però si rispettino le regole già descritte per la schiena e le braccia, oltre che ovviamente togliere tutti quegli oggetti che rubano spazio alle gambe.

Gli ultimi due accorgimenti riguardano due oggetti che inevitabilmente ci finiscono tra le mani ma che è bene tenerli nel modo migliore per evitare: telefono e mouse. 


Il telefono non va mai tenuto sulla spalla mentre si parla 

Per quanto riguarda il mouse le regole ergonomiche vogliono che sia usato senza mai fare il 'gioco di polso' mentre lo si muove: la mano deve rimanere perfettamente in linea con il braccio e il 'mouse' deve essere spostato muovendo il braccio non la mano.

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